L’erosione dunque viene contro bilanciata dall’attività dell’uomo volta a riequilibrare la zona versando sabbia e/o ghiaia laddove necessario. L’azione non è puramente estetica, anzi, essa consente di proteggere tutta l’area al di là della spiaggia dalle mareggiate, che la costa, nel pieno delle sue potenzialità, protegge naturalmente.

Il ripascimento ovviamente può avere anche scopi turistici o di altra specie, quando l’obiettivo è dunque ripristinare la vivibilità e la percorribilità di una zona costiera precedentemente inibita all’uomo.  Si tratta di un’attività ormai consolidata negli anni, anche se i recenti sviluppi tecnologici, tutti assorbiti dal Know-How di EWS Engineering, consentono di svolgere l’opera attraverso processi sempre più performanti, rapidi ed efficaci.

Rifornire le spiagge richiede prima di tutto una serie di azioni preliminari mirate a identificare la fattibilità dell’intervento e quali siano i processi più idonei da mettere in atto per realizzarlo. Fra essi c’è l’individuazione di un’area di prelievo adatta, dove sia possibile asportare i materiali da riversare nel punto d’arrivo. L’area di partenza deve quindi avere una serie di caratteristiche che consentano prelievi sostenibili per l’equilibrio naturale della stessa. Si necessiterà, quindi, di una valutazione sull’impatto ambientale dell’operazione.

EWS vanta esperienza pluriennale in questo campo, grazie soprattutto al supporto di operatori formati e competenti, in grado di individuare aree di prelievo combacianti con quelle di ripascimento in termini di composizione mineralogica del materiale, colore e quant’altro. A tale scopo viene studiato anche il moto ondoso dell’area, poiché una costa caratterizzata da un moto sostenuto richiederà materiali più stabili e pesanti, altrimenti il rischio è che essi vengano diluiti nelle spiagge adiacenti a causa dell’azione delle onde.