Il principio dell’ingegneria naturalistica è infatti quello di utilizzare, quali materiali atti alla costruzione, esclusivamente elementi naturali e vivi (come piante, alberi o porzioni di essi) in abbinamento ad elementi poco invasivi come la pietra, il terrame, la legna, l’acciaio. Insieme ad esse è possibile utilizzare anche fibre sintetiche o vegetali.

La complessità del materiale, e i suoi sviluppi spesso davvero all’avanguardia, fa si che un esperto in ingegneria naturalistica debba necessariamente possedere conoscenze trasversali, o confrontarsi, ai fini della realizzazione di un progetto, con figure altrettanto preparate nel campo della geologia, della botanica, della biologia, dell’etologia, della climatologia, della geotecnica, dell’ingegneria idraulica e di molte altre discipline a queste afferenti.

Gli esperti di EWS lavorano quotidianamente sulla propria formazione in questa disciplina in costante evoluzione, e allo stesso tempo portano avanti numerosi progetti che richiedono questo tipo di expertise e che nella maggior parte dei casi sono volti a preservare territori “difficili”. Per “difficili” si intende aree a rischio idrogeologico a causa dell’erosione quale fenomeno naturale ricorrente, o per effetto di errati interventi umani precedenti.

In tutti i casi, EWS sceglie l’ingegneria naturalistica per la realizzazione delle proprie opere in tutti i casi in cui è possibile farlo, poiché grazie a queste tecniche è possibile creare supporti di contenimento e tutela ambientale che abbiano sullo scenario naturale il minor impatto possibile, sia dal punto di vista visivo che strutturale.

EWS ha, inoltre, grande esperienza anche in progetti di ingegneria ambientale, fluviale e marittima.